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Páginas: 9 (2025 palabras) Publicado: 19 de marzo de 2012
Una visita a Palermo è come un viaggio sulla macchina del tempo: testimonianze fenicie, bizantine, arabonormanne, spagnole, scorreranno davanti ai vostri occhi, in un intrecciarsi unico e prezioso. Questo è un suggerimento per tre “passeggiate” da allungare o abbreviare, confondere, approfondire vostro piacere. a

Palermo

dal Palazzo Reale ai Quattro Canti

Iniziate la vostrapasseggiata dal Palazzo Reale o dei Normanni, eretto su vestigia puniche e romane, che raggiunse il suo massimo splendore in epoca normanna, grazie soprattutto a Ruggero II. A lui è dedicata la bellissima sala ricca di mosaici fiabeschi, aperta al pubblico insieme alla Sala dei Venti e alla Sala d’Ercole, dove si riunisce il Parlamento Siciliano.

Palermo

All’interno del Palazzo Reale, la CappellaPalatina, voluta da Ruggero II, è uno splendido esempio di armonia fra le diverse culture che abitarono la Sicilia e che la politica normanna seppe far coesistere con straordinario equilibrio. Così, con le maestranze bizantine, che hanno realizzato i mosaici, lavorarono quelle fatimite, che intarsiarono i soffitti lignei, e i lapidei palermitani che produssero il capolavoro scultoreo del candelabropasquale. L’impressione immediata è quella di una straordinaria ricchezza

di decorazioni racchiuse in un piccolo spazio. Lasciatevi adesso alle spalle il Palazzo Reale e attraverso la Piazza della Pinta, giungete in via Benedettini alla Chiesa di San Giovanni degli Eremiti: inconfondibili le sue cupole rosse su corpi cubici, tipicamente musulmani ed il profumo dei gelsomini e della zagaraproveniente dal giardino che circonda lo splendido chiostro. Rientrando su corso Vittorio Emanuele, e

prima di percorrere il tratto di strada che vi separa dalla Cattedrale, scendete a sinistra, verso il mercato delle pulci: si estende nel piano del Papireto (in tempi remoti, per l’affiorare delle acque, vi crescevano alti e fitti, i papiri) e vi si trova tutto ciò che appartiene al passato: mobili,stampe, lampade, curiosità e ninnoli vari.

“Spulciando” nel disordine degli oggetti impolverati, si trova quasi sempre qualcosa da portare via. Risalendo, su via Matteo Bonello, chiusa tra due torri, è la facciata principale della Cattedrale, testimonianza di svariate epoche e stili, a volte in contrasto fra loro (ne è un esempio la grandiosa cupola posta dal Fuga, nell’ultimo restauro di fine’700). È comunque il prospetto meridionale su corso Vittorio Emanuele (l’antico Cassaro), con l’elegante portico goticocatalano, quello più spettacolare e scenografico. Da qui, il 14 luglio muove “il festino”: il fastoso carro di Santa Rosalia e la solenne processione si snodano per tutto il Cassaro, fino alla “marina”. Percorrendo questo tratto di Corso Vittorio Emanuele verso la via Maqueda,superata la suggestiva Chiesa del S. Salvatore, un tempo sconsacrata e adibita ad auditorium ed ora riaperta al

(Casa Professa), prima chiesa fondata dai Gesuiti, arricchita da stucchi dei Serpotta (scultori palermitani che tra il ’600 e il ’700 decorarono chiese e oratori cittadini, dei tre la mano di Giacomo fu la più felice: suoi i putti degli oratori di San Lorenzo, Santa Cita, SanDomenico). Nell’ex Casa Professa dei Gesuiti, ha sede la Biblioteca Comunale. Se non avete fretta, addentratevi fra le bancarelle

culto, si giunge alla Piazza Bologni, una delle più belle piazze barocche di Palermo, che, nonostante le distruzioni belliche e le manomissioni, ha conservato, come tanti altri luoghi del centro storico, la sua unicità e la sua armonia. Al centro della piazza, la statua diCarlo V°, che ha stranamente resistito nei secoli alla furia popolare. Da Piazza Bologni, su per la Salita Raffadali, si arriva alla Chiesa del Gesù

dell’antichissimo e variopinto mercato di Ballarò, e attraverso l’intricato dedalo di vicoli, cortili, rientrate sul Cassaro, giù fino ai Quattro Canti. Chiarissima l’impronta spagnola nella scenografia di Piazza Vigliena (non a caso chiamata...
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