Arte

Le premesse del ‘900:
I- Postimpressionismo:
1) neoimpressionismo: la scomposizione scientifica della luce:
Il 1886 fu segnato dalla fine dell’Impressionismo poiché, dal punto di vista creativo, aveva perso gran parte della sua carica vitale e stava per diventare uno stile accademico, anche probabilmente a causa del benessere economico del quale godevano gli artisti, grazie anche al loromercante Durand Ruel, che ne stava proponendo le opere negli USA. Durante l’ottava e ultima mostra impressionista tutta l’attenzione era rivolta al quadro La Grande Jatte di Georges Pierre Seurat [la gente rideva di fronte a quegli assiri ricoperti da mugoli di insetti], la cui portata innovativa era tale che vi si faceva riferimento con il termine Neoimpressionismo (termine coniato da Felix Feneon):tratta la luce come un’entità da scindere sulla tela secondo criteri oggettivi. Fastidio degli “anziani” come Monet e Renoir in quanto “neo” indicava la fine del loro movimento, ma ancor di più perché ne consegnava l’eredità a un gruppo che era a loro inviso.
Pissarro aveva invece espresso entusiasmo e ne dettò le direttive:
Impressionismo:Descrivere le superfici in maniera intuitiva.Rapidaesecuzione all’aria aperta. | Neoimpressionismo:Approccio scientifico ed obiettivo alla pittura, lungo lavoro in studio. |
Già nel 1884 Seurat aveva dipinto quasi completamente lavorando nel suo studio il grande quadro detto La Baignade.
Era una pittura che abdicava la rapida esecuzione all’aria aperta privilegiando un lungo lavoro preparatorio nei atelier. Seurat prediligeva per sé ladefinizione di Cromoluminista che riassumeva l’attitudine ad una pittura che, seguendo un metodo analitico e attento ai dati obiettivi della luce, riportava il mutare dei colori in relazione ad essa. [influenza POSITIVISTA] Ma il termine che si diffuse per descrivere la sua pittura fu quello di Pointilisme che descriveva il metodo a puntini attraverso il quale componeva la tela: essa era coperta dapiccolissime macchie di colore destinate a descrivere la scomposizione fisica della luce e la sua ricomposizione percettiva nella retina dell’osservatore. Il suo puntino è un progenitore del pixel nello schermo televisivo
Stile pittorico esplicitato successivamente ne Les poseuses (1888) nel quale si mise in evidenza un’ulteriore aspetto del suo lavoro: la consapevolezza di un ruolo della pittura ormaidistaccato da quello della fotografia e della resa realistica delle cose. Le figure sono classiche e l’ambiente è quello dello studio del pittore in cui troviamo uno scorcio della Grande Jatte (Quadro nel quadro). Anche la cornice, dipinta a puntini, è parte integrante dell’opera. Richiamo alla mitologia, tre grazie.
Un dimanche après-midi à l’île de la Grande Jatte cominciato nella primavera del1884 e finito l’anno successivo, poi ripreso e ricoperto da puntini. È di dimensioni eccezionali rispetto a quelle utilizzate dagli impressionisti, rifacendosi volutamente alle grandi tele della tradizione classica francese. Tema quasi arcadico: il soggetto è il paesaggio domenicale all’isola della Senna chiamata Grande Jatte, e il modo in cui sono disposte le circa 40 figure non ha nulla dispontaneo. Esse sono disposte in relazione ad una geometria ortogonale: più che persone reali sembrano manichini inseriti in uno scenario teatrale, tutti imprigionati in abiti così rigidi da essere dissonanti in una scena sul tempo libero. Mancanza di scorci prospettici arditi. La composizione fu realizzata in studio ma ogni parte del dipinto sono stati studiati con sopralluoghi dal vero. Questospiega le anomalie prospettive che conferiscono all’opera un aspetto neoprimitivo, “giottesco”. Attenzione armonia linee verticali, oblique delle ombre, curve dei cappelli e degli ombrelli. A ribadire la costruzione geometrica astratta troviamo al centro del quadro le uniche due figure in posizione frontale: lo sguardo della bambina è l’unico di tutta l’opera che sia rivolto allo spettatore, come una...