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Economia ed Etica (II parte) - SPAMI
Giacomo Degli Antoni

Utilitarismo
• I soggetti nelle scelte (attivi o passivi) provano piacere o pena, hanno desideri e preferenze che possono essere misurati in utilità • Caratteristica individuale ritenuta rilevante per esprimere giudizi morali secondo l’utilitarismo è che “ogni individuo nelle sue scelte personali cerca la sua utilità”

Regola discelta a livello normativo
• Selezionare in ogni caso particolare, la pratica che consente la massima utilità per il massimo numero: “la maggiore felicità per il maggior numero di individui” Bentham 1789 • E’ sostanzialmente ottenuta come universalizzazione della regola di scelta di ogni indioviduo • Non si guarda in questa formulazione, alla distribuzione delle utilità, ma solo alla massima somma(efficienza vs equità).

• Si immagina che il giudizio morale sia il giudizio espresso da un osservatore imparziale ma simpatetico, che valuta le conseguenze di ogni pratica alternativa dal punto di vista delle utilità di ogni individuo interessato, e che sceglie perciò quella pratica che rende massima la somma delle utilità di tutti

Utilitarismo di Pigou
• Da una connotazione all’utilitàin termini strettamente monetari. Rientra nel calcolo dell’utilità ciò che può essere misurato in termini monetari • Diviene importante la disponibilità di beni economici che gli individui possono consumare (da qui l’idea di misurare il benessere degli agenti economici in termini del loro consumo e di misurare il benessere generale con il Pil) • Introduce l’idea di decrescenza dell’utilitàmarginale del reddito secondo cui l’utilità dell’ultima sterlina per un ricco è minore dell’utilità per l’ultima sterlina per un povero (questo implica una confrontabilità interpersonale dell’utilità) • Quindi ammette la possibilità e l’idea di redistribuzioni del reddito

Utilitarismo di Pigou
Secondo questo approccio: un aumento del reddito nazionale è sempre bene un aumento associato a unaconcentrazione del reddito nelle mani dei più ricchi da esito incerto una redistribuzione per i più poveri è bene Due condizioni sufficienti per l’aumento del benessere: 1) Il benessere economico cresce se il volume del reddito nazionale aumenta senza che “peggiori” la distribuzione del reddito (condizione di efficienza) 2) Il benessere economico cresce se “migliora” la distribuzione e non si riduce ilvolume del reddito nazionale (condizione di equità) •

Utilitarismo
• Conseguenzialismo o deontologia? • Il bene, ciò che ha valore morale, è definito nei termini delle conseguenze che le pratiche hanno per gli individui interessati • La regola di scelta morale prescrive dunque di adottare quella pratica che è il mezzo più appropriato per il conseguimento del bene

Utilitarismo
• Teoriasoggettiva o oggettiva del valore? • L’utilitarismo di Bentham si basa su una teoria soggettiva del valore. L’utilità è misurata come preferenza dei singoli soggetti • Esistono però versioni dell’utilitarismo (ad esempio quella di Mill) che introducono anche una nozione oggettiva del bene: solo una certa qualità delle preferenze morali, giudicate dal punto di vista dell’osservatore esterno (eccoperché oggettivo) dovrebbero essere soddisfatte. Si escluderebbero quindi dal calcolo dell’utilità sociale ad esempio preferenze anti sociali (individui che traggono soddisfazione dalla tortura, dalla sofferenza di altri) e si potrebbe attribuire maggiore peso alle preferenza per valori estetici o la bontà di carattere

Utilitarismo delle preferenze
• L’utilitarismo contemporaneo (che è in granparte quello degli economisti) è basato sulla teoria soggettiva dell’utilità personale • Per la teoria economica moderna, l’utilità di un individuo è una misurazione delle sue preferenze soggettive e le preferenze sono rivelate dalle scelte compiute da un soggetto tra un certo numero di alternative di azione

• Per poter definire le preferenze, quindi, il soggetto deve disporre le possibilità...