Cooperazione Allo Sviluppo In America Latina
Il linguaggio dello sviluppo: evoluzione della nozione di sviluppo
Per parlare di cooperazione allo sviluppo è bene innanzitutto delineare il significato attributo al termine sviluppo nel corso dei secoli.
Colajanni sostiene che nell’Ottocento il termine indicava” il raggiungimento da parte di un esserevivente, pianta, animale o uomo, di un completamento naturale", mentre nel Novecento il significato si modificò fino a indicare il "superamento della condizione naturale, verso una perfezione, non definibile a priori". Oggi la parola "sviluppo" risente dell’influenza della crescita tecnica ed economica che ha caratterizzato il XX secolo, e si lega al concetto, dominante nella societàoccidentale, di progresso: "La nozione stessa di «sviluppo» è apparsa, nella sua indeterminatezza, una sorta di mito di fondazione delle società dell’Occidente".
È proprio su questa nuova concezione dello sviluppo che si poggia la divisione del mondo in paesi sviluppati e paesi sottosviluppati. La creazione di tale categorizzazione si deve al presidente statunitense Truman, che, con l’obiettivo del containment equindi di evitare che i paesi sottosviluppati intraprendessero la via del socialismo attribuiva agli stati capitalisti il compito di guidare questi paesi nella via dell’industrializzazione, urbanizzazione e benessere materiale.
Nel Novecento nasce la dicotomia tra sviluppo e sottosviluppo: da una parte lo sviluppo come un dover essere delle società umane e dall’altra parte i paesi del Terzo Mondocaratterizzati dalla mancanza di quel carattere fondamentale che è lo sviluppo. Quest’idea di sviluppo affonda le sue radici teoriche in un concetto di storia lineare di derivazione cristiana e viene in seguito adottata dagli evoluzionisti culturali, i quali ritenevano che tutti i gruppi umani si evolvessero nel tempo lungo una stessa scala evolutiva e che le popolazioni "primitive", incarnasserostadi di sviluppo superati dalle popolazioni europee.
In altre parole le nozioni di sviluppo date sottintendono la concezione di sviluppo occidentale, così come la parte occidentale del mondo l’ha pensato e così come si è concretato, senza tenere conto dei difetti che, fin dalla sua creazione, contiene.
L’attuale concezione di sviluppo
Colajanni spiega che con il concetto moderno disviluppo si intendono per lo meno tre cose diverse:
1. Un processo storico sui generis nato con il capitalismo e basato sull’idea di crescita costante, sull’industrializzazione, l’economia finanziaria e bancaria, il colonialismo;
2. Un apparato istituzionale internazionale, che attraverso istituzione e organizzazioni trasferisce tecnologia per la diffusione pedagogica di modelli economicinati in occidente;
3. Un sistema teorico- giustificativo che ha contributo a creare una sorta di “ideologia dello sviluppo”, la quale rivela una concezione del mondo come “miglioramento senza limiti” fino al raggiungimento del regno dell’abbondanza attraverso l’eliminazione delle differenze tra società e culture.
Stando a quanto detto, appare evidente la difficoltà di trasferire termini econcetti dello sviluppo a una società marginale e quindi appare necessaria una “traduzione del linguaggio sociale e culturale del gruppo recettore e un adattamento al contesto ricevente e infine una reazione attiva e consapevole da parte degli attori sociali locali (il cosiddetto sviluppo partecipativo) ” (Colajanni)
Sul tema dello sviluppo, molti studiosi hanno un atteggiamento criticoponendosi contro la crescita e propongono una “rivoluzione culturale” che alleggerisca le economie e blocchi l’impronta ecologica sul terzo mondo (V. Sachs) e che riformi le economie dei paesi ricchi a favore di un futuro sostenibile.
Nonostante ciò, prevale nel campo delle scienze sociali una critica costruttiva, che si propone di condurre un dialogo con l’industria dello sviluppo fatto di...
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