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Conversioni forzate e ghetti- a partire dal 1391 scoppiarono una serie di moti antiebraici in Spagna. Vincenzo Ferrer + volte era piombato all’interno di una sinagoga cacciando i fedeli e avevaproclamato ke quel luogo sarebbe diventato una chiesta. Qst sua azione provocò tantissime conversioni forzate ma la sua preoccupazione fu di impedire a questi nuovi cristiani di rimanere in contattogli altri ebrei. Nel 1492 Ferrer riuscì a imporre lo statuto di Valladolid, in base al quale gli ebrei furono obbligati a risiedere in un quartiere separato e chiuso da muri (ghetto) cn un'unica portadi ingresso controllata da cristiani. Nel 500 anche il Papato ordinò la reclusione degli ebrei romani. Molti degli ebrei convertiti continuavano a praticare in segreto riti ebraici, tuttavia inSpagna vennero chiamati marrani. La condizione dei marrani divenne pericolosa quando prese a funzionare a Siviglia il 1 tribunale dell’Inquisizione castigliana:chiunque giudaizzasse in segreto venivatrattato alla stregua di un eretico, nei casi di trasgressione – gravi all’imputato veniva offerta la possibilità di riconciliarsi con la chiesa, il giudaizzante ke nn si pentiva del propriocomportamento p era recidivo subiva la condanna al rogo. Il 31 marzo 1492 Ferdinando e Isabella firmarono l’editto di espulsionedi tt gli ebrei nn convertiti dalla Spagna. La maggior parte degli ebreiscelse l’emigrazione, la minoranza la conversioni. Gli ebrei ke partirono si diressero verso il Portogallo, dove furono convertiti a forza e massacrati, e verso l’impero ottomano ke fu ospitale: infattiessi introdussero nel mondo musulmano innovazioni sconosciute. Nel frattempo in spagna continuava la caccia agli ebrei giudaizzanti e alla moltiplicazione dei provvedimenti ispirati al principiodella limpidezza del sangue x cui venne vietato ai nuovi cristiani l’accesso alle università spagnole. Si trattò di un razzismo teologico cioè una discriminazione ke muoveva da motivazioni religiose.