Juan Ramón Jimenez Ita

Juan Ramon Jimenez:

Nasce a Moguer nel 1881; studia giurisprudenza a Siviglia, ma nello stesso tempo porterà avanti la sua passione per la pittura ed incomincerà ad entrare in contatto con la lettura di poeti romantici quali Hein, Goethe, Hugo, Byron. Per quanto riguarda la letteratura spagnola predilige la poesia di Becquer, di Rosalia del Castro e la poesia cancioneril.
Nel 1900, sottol'invito di Francisco Villaespesa si reca a Madrid, dove verrà inserito nell'ambiente letterario che ruotava intorno alla figura del modernista Ruben Dario, e qui pubblicherà le sue prime due opere: NINFEAS e ALMAS DE VIOLETAS, opere che successivamente ripudierà.
Nello stesso anno la morte del padre lo costrinse a tornare a Moguer, dove si acuirono le sue paranoi per la morte e le malattie, e fucostretto a recarsi in una clinica privata a Bordeux; successivamente compirà alcuni viaggi, in Italia e Francia, per tornare poi definitivamente a Madrid, dove risiederà presso il suo medico personale Simarro, che lo introduce nella Residencia de Estudiantes, dove entrerà in contatto con la filosofia di Nietzche e Schopenauer.
Nel 1903 pubblica RIMAS, un'opera che si fonda sul modello becqueriano,un riferimento che si basa più che sulla ripresa di forme espressiva, sulla ripresa del concetto di anima come interlocutore; da Becquer, inoltre, riprende la concezione della vita spiriruale come dominio dell'idea.
Nel 1904 pubblicherà invece ARIAS TRISTES: vi è una mescolanza del modello becqueriano con l'esemplarità di Verlaine e il modello della poesia popolare andalusa. Il lessico èristretto ma è molto carico da un punto di vista simbolico, con le immagini della luna, della notte, del giardino. Il tema della morte fa parte del senso di fugacità del vivente; come in Machado permane in lui un ritorno alla vitalità, la speranza di una nuova primavera, anche quando questa si rivela ingannevole.
Nello stesso anno fonda insieme a Martinez Sierra e Perez Ayala la rivista Helios, apertaalle nuove correnti letterarie straniere.
Dal 1905 al 1912 risiede isolato a Moguer, e scrive:
ELEJIAS(1908-191): dove il poeta si sente incarnazione del dolore che nasce da una mancanza indefinita.
LA SOLEDAD SONORA (1911): la solitudine acquista un valore positivo, come opportunità di un profonda e nobile comunione con la natura e quindi con la poesia.
Ritorna a Madrid nel 1915 e si sistemapresso la residenza de Estudiantes, curandone le pubblicazioni.
Nel 1916: si reca a New York per sposare Zenobia, che aveva conosciuto durante una traduzione dell'autore inglese Tagore.
Tra il 1912 e 1916 pubblica MELANCOLIA, LABERINTO e PLATERO y YO.
Nel 1917-1936: si stabilisce a Madrid, dove fino al 1920 deciderà di vivere isolato.
1916: SONETOS ESPIRITUALES: centralità del tema amoroso,che si esplica nella dialettica tra l'astratta identità del poeta con il suo pensiero e il timore dell'istinto, cioè un'esperienza più concreta dell'amore.
1917: DIARIO DE UN POETA RECIEN CANSADO (dopo avrà il titolo di DIARIO DE UN POETA Y MAR: diverso dai libri precedenti, soprattutto da un punto di vista linguistico (scarsità di aggettivi sensoriali). Il materiale è condensato in segmentibrevi, il verso è libero, questo perchè il poeta non vuole essere dominato dalla poesia, bensì vuole controllarla. Il paradigma semantico si esplica nel rapporto tra l'io personale il cielo e la terra. Il viaggio rappresenta la difficie mediazione tra un passato lasciato in Spagna, il cielo infantile, e la terraferma del nuovo mondo, legata alla donna che attende al di là della mutevole incertezzadelle onde. I simboli assumuno assumono valore solo nella completezza del libro. L'intervallo di New York, la modernità della metropoli, gli risulta estranea e frammentaria,volgare, in antitesi con la sua idea di bellezza, è la premessa per la piena accettazione del mare e dell'amore, riconosciuto conme l'assoluto che non è più fuori ma dentro il poeta.
Nel 1922: pubblica la SECONDA ANTOLOGIA...