La Muetre Del Anconsencia
All’incirca nello stesso periodo un titolo, nel blog del critico Roger Ebert, annunciò “ la morte improvvisa dei film al cinema”. Il dolore di Ebert include ancherassegnazione. “Il sogno di celluloide potrà vivere nelle mie speranze, ma i dvd dettano legge,” scrive.
Ebert, che ha sempre affermato la superiorità estetica dei film al cinema rispetto ai dvd,sa che “la mia guerra è finita, ho perso, ed è importante tenerlo in conto, nel mondo reale”.
Tra gli ultimi arrivi nei negozi di libri- parlando di obsolescenza- troviamo due raccolte discritti da parte di critici famosi, con titoli che insinuano che i film appartengono al passato. Il tomo comprensivo dei saggi e delle recensioni di Pauline Kael, pubblicato dalla casaeditrice “Library of America”, si chiama “L’era dei Film”, un periodo che evidentemente durò da metà degli anni 50 fino ai primi anni 90, quando Kael abbandonò il suo trespolo presso il The NewYorker.
Un libro di Daver Kehr ( che scrive un articolo dedicato all’home-video per il New York Times) è intitolato “ Quando i film avevano importanza,” una raccolta dei suoi articolidegli anni 70 e 80, quando scrisse soprattutto per il “The Chicago Reader”.
Il passaggio dalla tecnologia digitale a quella analogica ha l’effetto in qualche modo paradossale di rendere lastoria dei film più ampia e più velocemente accessibile di quanto sia mai stato prima. Ma la forte vicinanza di questo canone contribuisce alla svalutazione del presente. Invece diaggiornarsi sugli show televisivi, non dovremmo dare la nostra attenzione ai film che si sono dimostrati, nel corso degli anni, meritevoli di essa?
Certamente. L’alternativa è abbracciareacriticamente il nuovo giusto perché lo è, disprezzare superficialmente la tradizione e rimanere ciechi davanti alle sue bellezze. Ma c’è almeno lo stesso rischio di essere accecati da queste bellezze
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