La Reppulica Italiana
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[LA REPUBBLICA ITALIANA] |
Si trattò di un passaggio di grande importanza per la storia dell'Italia contemporanea dopo il ventennio fascista ed il coinvolgimento nella seconda guerra mondiale. |
Nascita della Repubblica Italiana
La Repubblica Italiana nacque nel giugno 1946, a seguito ai risultati del referendumistituzionale del 2 giugno, indetto per determinare la forma di stato dopo il termine della seconda guerra mondiale.La notte fra il 12 ed 13 giugno 1946 il Consiglio dei ministri conferì al presidente Alcide De Gasperi le funzioni di Capo provvisorio dello Stato repubblicano, senza attendere il pronunciamento ufficiale della Corte di Cassazione, fissato per il successivo 18 giugno. Messo difronte al fatto compiuto dalla propria esautorazione, Umberto II lasciò il paese il 13 giugno 1946.Alla sua prima seduta, il 28 giugno 1946, l'Assemblea Costituente elesse a Capo Provvisorio dello Stato Enrico De Nicola, con 396 voti su 501, al primo scrutinio. Con l'entrata in vigore della nuova Costituzione della Repubblica Italiana, De Nicola assumerà per primo le funzioni di Presidentedella Repubblica Italiana il 1° gennaio 1948.
Preludio alla nascita della Repubblica
Nel luglio 1831, esule a Marsiglia, Giuseppe Mazzini, fondò la 'Giovine Italia, il movimento politico che, per primo, si pose come obiettivo quello di trasformare l'Italia in una repubblica democratica unitaria, secondo i principi di libertà, indipendenza e unità, destituendo i governi degli stati preunitari,Regno di Sardegna compreso. La Giovine Italia costituì uno dei momenti fondamentali nell'ambito del Risorgimento italiano e il suo programma repubblicano precedette nel tempo sia l’ideologia neoguelfa di Vincenzo Gioberti (unificazione d’Italia sotto il Papato), che quella filo piemontese di Cesare Balbo. Successivamente al Mazzini, il milanese Carlo Cattaneo si fece promotore di un’Italiaorganizzata in Repubblica federale. Il progetto politico mazziniano e quello di Cattaneo furono vanificati – almeno temporaneamente – dall’azione del ministro piemontese Camillo Benso di Cavour e di Giuseppe Garibaldi; quest’ultimo, pur provenendo dalle file della GiovineItalia mazziniana accantonò il problema istituzionale ai fini del’Unificazione nazionale italiana. Dopo aver proceduto alla conquista di quasi tutta l’Italia meridionale (Regno delle Due Sicilie), con l’impresa della Spedizione dei Mille, Garibaldi consegnò i territori conquistati al Re di Sardegna.Il 17 marzo 1861 il parlamento subalpino proclamò Vittorio Emanuele II non re degli italiani ma «re d'Italia, per grazia di Dio e volontà della nazione». Non "primo", come re d'Italia, ma "secondo" come segno distintivo della continuità della dinastia di casa Savoia [1].Dal 1861 al 1946 l'Italia fu una monarchia costituzionale basata sullo Statuto albertino, concesso nel 1848 da Carlo Alberto di Savoia ai suoi sudditi del Regno di Sardegna, prima di abdicare, l’anno successivo. Il vertice dello Stato si configurava come un organo denominato Corona, il cui titolare aveva il titolo di re d'Italia. La titolarità della Corona si trasmettevaereditariamente in maniera conforme alle leggi di successione dinastica. Solo nel 1946 l'Italia divenne una repubblica e fu, nello stesso anno, dotata di un'Assemblea costituente al fine di munirla di una costituzione avente valore di legge suprema dello stato repubblicano, onde sostituire lo Statuto albertino sino ad allora vigente....
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