Melania

CINEMA E GUERRA FREDDA

Gli Stati Uniti d’America e l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche ebbero un ruolo marginale dal 1919 al 1939.
Proprio in quell’anno, il Congresso statunitense promosse un programma di aiuti, chiamato “Lend and Lease Act”, per paura che le strategie politiche di Hitler e Mussolini intaccassero la democrazia; l’URSS, invece, stipulò il “Patto di nonaggressione” con la Germania, cedendo gli Stati Baltici e la Polonia orientale. Ma nel 1941 si videro coinvolti direttamente nel conflitto mondiale, gli USA con l’attacco giapponese a Pearl Harbour e l’URSS con l’aggressione tedesca. Il comune terrore della Germania portò i tre Grandi (Roosevelt, Stalin e Churchill) a collaborare non solo fino alla fine del conflitto, ma anche dopo, per assicurare una pacemondiale e scongiurare il pericolo di un ulteriore conflitto di quella portata. La Germania e Berlino furono divise in quattro zone d’occupazione tra le potenze vincitrici: si pensava ad una situazione temporanea ma le diverse sorti che gli Stati avevano deciso per lei portarono alle prime incrinature dell’alleanza. Pur condividendo il desiderio comune di mantenere La Germania economicamente debole,gli USA aspiravano ad una rinascita economica tedesca (lo dimostreranno con il piano Marshall), mentre l’URSS , che aveva subìto un attacco, pretendeva grosse riparazioni.
S’iniziò a respirare un’aria differente, s’iniziarono ad avvertire i primi screzi. Gli USA con il National Security Act unirono le forze armate in un unico Dipartimento della Difesa;venne istituito il National Security Council,che si occupava della politica estera, all’interno del quale si costituì un nuovo sistema di servizi segreti: morì così la OSS, nacque la Central Intelligence Agency (CIA); con l’approvazione del piano Marshall si iniziò a delineare l’idea di contenimento del comunismo, dato che gli aiuti economici avrebbero rafforzato gli Stati rendendoli meno vulnerabili al regime di Stalin. Ma Molotov(Ministro degli Esteri) fiutò l’intenzione degli USA di controllare l’economia dei Paesi a cui estendevano il piano, perciò lo abbandonò e creò il COMINFORM.
Nel 1948 la situazione precipitò con il blocco di Berlino. Le vie d’accesso vennero chiuse e Berlino ovest si ritrovò così isolata nella zona sovietica, priva di ogni rifornimento. Le potenze occidentali ovviarono alla situazione, evitando unoscontro grazie al ponte aereo e Stalin fu così costretto a cedere riaprendo la città, soprattutto perché gli USA vantavano ancora il monopolio della bomba atomica. Ma fu una tregua apparente: nel settembre del 1949 gli Stati occidentali proclamarono la Repubblica Federale Tedesca (BRD), Stalin rispose un mese dopo con la proclamazione delle Repubblica Democratica Tedesca (DDR).
Già dopo il blocco diBerlino e il colpo di Stato in Cecoslovacchia, le potenze occidentali iniziarono a stipulare dei patti al fine di proteggere l’Europa da un eventuale attacco comunista, finche nell’aprile del 1949 venne sottoscritto il Patto Nordatlantico che portò all’istituzione della North Atlantic Treaty Organization (NATO). Venne attuata una strategia detta “lo scudo e la spada”, in cui lo scudo era l’Europa,che avrebbe contenuto l’espansione comunista, e la spada, gli USA con la bomba atomica.
Ma due eventi portano gli USA a rivedere la strategia: nell’agosto del 1949 ci fu il primo test atomico positivo in URSS, in più la Cina venne conquistata dall’esercito popolare di liberazione comunista di Mao Tze Tung. Il contenimento venne militarizzato con il documento NSC68, approvato solo con lo scoppiodella guerra di Corea, che apparve agli USA come un attacco comunista. Il documento prevedeva un incremento del 400% delle spese militari, soprattutto in Germania; non escludeva il negoziato, anzi fu un modo per fare più pressione sull’URSS perché ora gli Stati Uniti volevano confrontarsi sul piano militare. Lo dimostrarono nella guerra civile coreana, dove intervennero le forze americane in...