Psicologa

Páginas: 7 (1647 palabras) Publicado: 12 de agosto de 2012
Quarta tavola:
LA CRESCITA URBANA
Nella seconda metà del 1700 la città di Palermo era ancora contenuta dietro le mura bastionate e il nuovo taglio del 1600 con l’attuale via Maqueda non aveva portato ad alcuna espansione; fuori le mura, vi erano soltanto un paio di borghi dei pescatori. Nelle contrade circostanti la città, invece, la vecchia nobiltà aveva realizzato dei grandi palazzi per lavilleggiatura. Nel 1774 fu suggerito un ampliamento della città, ma solo nel 1778 comincia la vera espansione moderna: per la prima volta si oltrepassavano i confini geometrici delimitate dalle porte della città bastionata. La “strada Nuova” viene estesa fino al piano di S. Oliva (oggi piazza Politeama); a metà circa di questo prolungamento (oggi via Ruggero Settimo) si innesta ortogonalmente lo“stradone dei Ventimiglia” (oggi via Mariano Stabile), che collega il piano di S. Francesco di Paola con il mare. Il borgo di Santa Lucia viene collegato nel 1779 al piano di S. Oliva con la strada “del Mulino a vento”, oggi corso Scinà, inclinato rispetto all’asse della via Maqueda. Questa operazione urbanistica fu dettata dalla necessità di provvedere alla crescita della città. Con il disegno di unaparte nuova definita dalla creazione del crocevia dei Quattro Canti di Campagna si realizzò un progetto urbanistico, progressista e razionale, che si inseriva anche in un contesto tradizionale, proponendo un recupero urbano di un segno già esistente come i Quattro Canti della città antica. Nel 1793 la Strada Nuova fu prolungata a Sud verso l’Oreto con uno stradone fino alla corrispondenza delfiume. L’edilizia lentamente e spontaneamente si andò realizzando fuori le vecchie mura e le costruzioni verso Nord divennero ben presto abitazioni del ceto medio, che caratterizzò il nuovo ambiente sociale. Nel 1919 istituisce i due nuovi quartieri Oreto e Molo e iniziano i lavori di miglioramento dei tracciati viari di collegamento. A conferma della corretta intuizione dell'amministrazioneRegalmici, nel 1848 venne tracciata verso nord la via della Libertà, chiamata dai Borboni Strada della Real Favorita, completata nel 1861 con la piazza Alberigo Gentili. In seguito agli attacchi al sistema bastionato da parte dei Borboni e visto lo stato di degrado di molte abitazioni del centro, il pretore Duca di Verdura promosse un concorso per la presentazione di un progetto di pianificazione dellacittà. Il 25 settembre 1860 un gruppo di sei architetti e ingegneri composto da Giovan Battista Filippo Basile, Agostino Castiglia, Francesco De Simone, Rosario Torregrossa, Giovanni Moscuzza e Pietro Raineri presentò due progetti, uno “economico”, uno “grandioso”, unitamente ad alcuni elementi di quello “medio”. tutto questo poiché non si conosceva il bilancio a disposizione del comune. Il primo,"economico", prevedeva soprattutto miglioramenti alla maglia viaria del centro e la creazione di nuove strade nella zona nord, la lottizzazione dei terreni presso la via Libertà e l'edificazione di bagni pubblici e di due teatri. Quello ”grandioso” si concentrava soprattutto sulla viabilità interna prevedendo un reticolato composto da altri quattro assi perpendicolari fra loro che intersecando levie Maqueda e Cassaro dividevano la città in sedici quadranti rettangolari. Alla fine nessuno di questi progetti venne realizzato, ma le proposte da questi lanciate influenzeranno molto la successiva pianificazione cittadina. Nel 1866 l'Uffico tecnico comunale redige il ”Piano generale di bonifica e ampliamento” che riprende alcuni elementi del progetto ”grandioso”, ma favorendo uno sviluppodisomogeneo proponendo la lottizzazione e i piani ad opera di privati. È anche grazie alla grande crescita demografica che nella zona Ovest della città vengono identificati due nuovi mandamenti in prossimità delle antiche residenze normanne: Cuba e Zisa. La città viene anche dotata di importanti infrastrutture come il prolungamento del Molo Nord per difendersi dalle frequenti inondazioni e la prima...
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