Relativismo Cognitivo

Páginas: 5 (1154 palabras) Publicado: 2 de abril de 2012
RELATIVISMO COGNITIVO
Di fronte a comportamenti strani, credenze e pratiche bizzarre, l’antropologia pone 2 alternative:
approccio universalista- cercare di ricondurle ad una comune razionalità cognitiva del genere umano
approccio relativista- accettare una irriducibile differenza
queste costituiscono il centro del dibattito sulle cosiddette credenze apparentemente irrazionali

momentifondamentali del dibattito, della riflessione antropologica su razionalità e relativismo:

1. primo momento- il sapere antropologico salva l’unità gnoseologica riconducendo la diversità ad un principio in grado di conferire unitarietà, sia esso
* lo sviluppo unitario del pensiero per gli evoluzionisti,
* la razionalità operante all’interno di differenti prospettive categoriali per lascuola etno-sociologica francese
* il concetto di funzione sociale per i primi funzionalisti
l’esito è la salvaguardia della nostra capacità interpretativa ma non c’è accesso alla piena comprensione, una visione emica delle credenze e delle pratiche diverse.

2. Secondo momento- perdita di fiducia nelle proprie categorie interpretative
* il presupposto di una radicale intraducibilitàtra categorie di pensiero
* il sospetto che la verità consista nel confinamento del significato entro l’orizzonte delle culture
le diverse credenze riacquistano autonomia e dignità ma la possibilità di dialogo e comprensione tra le diverse culture è fortemente compromessa.

3. Terzo momento- fase complessa perché l’accusa di irrazionalità ricade su di noi, dal momento che il confine tracomportamenti razionali e irrazionali si fa labile anche all’interno della nostra cultura mentre la prospettiva metaforica avvicina i nostri e gli altri processi cognitivi- l’antropologia cognitiva mostra che il ricorso alla metafora, all’analogia e ai processi associativi, classificazioni politetiche, rappresentano strategie cognitive indispensabili anche nel pensiero scientifico e nella vitaquotidiana.
Quindi l’avvicinamento tra noi e gli altri avviene non più attraverso la riconduzione ad un’unità categoriale, ma a livello delle pratiche, sottolineando la natura sociale del pensiero, anche di quello scientifico, e la flessibilità di una ragione pensata cm dialogica, aperta, relazionale.

* 5.1 la ricerca di un principio unitario- primo momento-
lo sviluppo unitario delpensiero per gli evoluzionisti,

Per gli evoluzionisti di fine ottocento, e il paradigma positivista a cui si rifanno, la propria visione del mondo, quella dell’uomo bianco occidentale, ha carattere di certezza assoluta e indiscutibilità:
* ci sono credenze vere, auto evidenti che nn hanno bisogno di spiegazione -> le nostre
* ci sn credenze false, sbagliate, che vanno motivate espiegate-> quelle degli uomini primitivi, degli altri,
queste credenze irrazionali sn appunto errori, sbagli dovuti all’incoerenza logica della mente primitiva di questi.
La differenza tra noi e gli altri si concretizza nella contrapposizione magia e scienza, la scienza esatta, vera, razionale, la magia superstiziosa e irrazionale. Questa contrapposizione a prima vista irriducibile è peròricompresa all’interno di un modello unitario basato sulla prospettiva temporale- col tempo infatti, pensano gli evoluzionisti in virtù del principio dell’unità psichica del genere umano associato a una prospettiva nomo tetica, le credenze irrazionali diventeranno razionali, evolvendo in direzione del modello scientifico
nomotetico
FILOS Inteso a descrivere i vari fenomeni comprendendolisotto leggi universali, in contrapposizione a discipline specialistiche
tutte le credenze sn interpretate alla luce di una concezione unitaria dello sviluppo del pensiero che gradualmente ma incessantemente evolve dalla magia attraverso la religione verso la scienza . credenze e pratiche irrazionali nelle nostre società evolute e civili sono sopravvivenze degli stadi precedenti
ma cercando...
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