Teatro
Oltre al teatro di prosa in cui la parola (scritta o improvvisata) èl'elemento più importante, il teatro può avere forme diverse, come l'opera lirica, il teatro-danza, il kabuki, la danza katakali, l'opera cinese, il teatro dei burattini, la pantomima, che differiscono non solo per area di nascita, ma per il differente utilizzo sia delle componenti che compongono la rappresentazione, sia per i fini artistici che esse definiscono.
La particolare arte del rappresentareuna storia tramite un testo o azioni sceniche è la recitazione, o arte drammatica. In molte lingue come il francese (jouer), l'inglese (to play), il russo (играть - pron. igra't), il tedesco (spielen), l'ungherese (játszik) e nelle lingue nordiche il verbo "recitare" coincide col verbo "giocare". Il termine italiano, invece, pone l'accento sulla finzione, sulla ripetizione del gesto o della parola("citare due volte").
Come qualsiasi altra forma artistica e culturale anche il teatro si è evoluto dalle origini ad oggi, nelle diverse epoche e luoghi. La storia del teatro occidentale pone come origine di questa disciplina la rappresentazione teatrale nella cultura dell'antica Grecia: i precedenti esempi teatrali (Egitto, Etruria ed altri) ci aiutano a comprendere la nascita di questo genere,ma non vi sono sufficienti fonti per delinearne le caratteristiche.
Indice
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* 1 Definizioni di teatro
o 1.1 Il teatro drammatico
* 2 Lo spazio del teatro
* 3 Tempi teatrali
* 4 Stili teatrali
o 4.1 Generi a sé stanti
* 5 Il teatro dietro le quinte
* 6 Storia
* 7 Teatro e rito
* 8 Teatro e cinema
* 9 Teatro etelevisione
* 10 Voci correlate
* 11 Note
* 12 Bibliografia
* 13 Altri progetti
* 14 Collegamenti esterni
Definizioni di teatro [modifica]
Teatro alla Pergola a Firenze
Da Aristotele ai giorni nostri, il termine ha subito diverse interpretazioni e sviluppi, ed è certo che il dibattito intorno ad una definizione esaustiva dell'evento teatrale continuerà in futuro.Sintetizzando i punti di convergenza dei diversi insegnamenti che hanno attraversato il teatro contemporaneo negli ultimi decenni, da Jerzy Grotowski a Peter Brook, da Giorgio Strehler a Eugenio Barba, possiamo trovare elementi comuni per una definizione: il teatro è quell'evento che si verifica ogni qual volta ci sia una relazione tra almeno un attore che agisca dal vivo in uno spazio scenico e unospettatore che dal vivo ne segua le azioni.
Silvio D'Amico ha definito appunto il teatro come «la comunione d'un pubblico con uno spettacolo vivente».
« Non gl'immobili fantocci del Presepio; e nemmeno ombre in movimento. Non sono teatro le pellicole fotografiche che, elaborate una volta per sempre fuor dalla vista del pubblico, e definitivamente affidate a una macchina come quella del Cinema,potranno esser proiettate sopra uno schermo, tutte le volte che si vorrà, sempre identiche, inalterabili e insensibili alla presenza di chi le vedrà. Il Teatro vuole l'attore vivo, e che parla e che agisce scaldandosi al fiato del pubblico; vuole lo spettacolo senza la quarta parete, che ogni volta rinasce, rivive o rimuore fortificato dal consenso, o combattuto dalla ostilità, degli uditori...
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