Tipologie di scorte
Si discute molto sui vantaggi o svantaggi della detenzione di scorte.
In generale, le scorte comportano dei costi, ma esse svolgono anche funzioni utili. La disponibilità di scorta permette infatti di ridurre i tempi di risposta del cliente e\o ridurre la capacità necessaria. Le scorte infatti “fanno comodo” a tutti (vendite/marketing, produzione e logistica), ma non fanno bene all’azienda nel suo complesso ( basti pensare che il costo delle scorte rappresenta circa il 20% annuo)[1].
Le scorte devono avere una loro giustificazione ed una loro redditività uguale o il più possibile vicina a quella richiesta agli altri investimenti aziendali. Ogni impresa deve capire se l’iniziale l’investimento che essa fa in scorteviene giustificato da altrettate successive funzioni utili. Da qui l’interesse a classificare , quantificare e definire le scorte e a conoscerne in dettaglio le motivazioni di mantenimento o meno.
1.4.1 Che cos’è la scorta
Con il termine scorta si intende qualsiasi bene che l’impresa ha in magazzino al fine di essere impiegato in un momento successivo o direttamente per la vendita o nelprocesso tecnico produttivo.[2] Cercando di dare una rappresentazione il più generale possibile le scorte possono essere classificate in base ai seguenti criteri: [3]
in base alla natura
Materie prime, semilavorati, materie sussidiarie, prodotti finiti , prodotti di largo consumo, parti di ricambio
In base alle caratteristiche fisiche e merceologiche dei beni
Scorte solide(rame,tessuti) , scorte liquide( oli carburanti) , scorte gassose( gas)
In base all’utilizzo della scorta e del suo ruolo nel processo produttivo[4]
Scorte di transito o anche di trasferimento o di lavorazione: vengono accumulate in relazione al tempo necessario al trasporto di una unità di scorta da un punto di lavorazione ad un altro ed e sono tenute in magazzino con il fine ultimo diottimizzare l’efficienza del processo produttivo.
← Scorte di ciclo o funzionali: si riferiscono ai prodotti che si trovano in un magazzino di produzione e dipendono dalla dimensione dei lotti o dalla durata dei cicli di lavorazione di un ciclo produttivo.
← Scorte particolari: che possono precedere lanci di nuovi prodotti o campagne promozionali
← Scorte minime o di sicurezza:necessarie per far fonte all’insicurezza e per cautelarsi in caso di eventi imprevisti. Sono rappresentate dal livello al di sotto del quale l’impresa rischia il blocco della produzione.
← Scorte morte: articoli per i quali si è fortemente ridotto il valore a causa di obsolescenza, scadenza, deterioramento ecc..
← Scorte speculative: eccedenza del sistema di stoccaggio alfabbisogno momentaneo che nasce dall’opportunità di sfruttare a proprio vantaggio pronosticabili variazioni del costo o del prezzo dei materiali.
Se vogliamo sconfinare del campo del marketing possiamo individuare un ulteriore tipologia di scorte chiamate:
← Scorte psichiche: l’accumulo e la manifesta esibizione al cliente di grandi quantità di prodotto( solitamente accade per i beni di largoconsumo nella GDO) al fine di invogliare il consumatore all’acquisto sfruttando una variante della leva persuasiva denominata “ principio del conformismo”
1.3.3 Il problema: quanto e quando ordinare
Gestire in modo funzionale le scorte di magazzino significa essere in grado di rispondere adeguatamente a due problematiche: quanta scorta ordinare e conservare in magazzino, considerando gliobiettivi di costo e livello di servizio, e quando emettere un ordine di approvvigionamento[5] per assicurare la puntuale alimentazione dei processi produttivi e distributivi ed eludere ogni rischio di insoddisfazione delle domanda interna o esterna.
1.3. Il costo delle scorte: quanto ordinare?
Questa importante funzione dell’impresa , che come abbiamo accennato consente di soddisfare la...
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