L'Attenzione E Adhd

Páginas: 13 (3009 palabras) Publicado: 27 de septiembre de 2012
L’ATTENZIONE

“L’attenzione è una funzione cognitiva complessa attraverso la quale è possibile regolare l’attività dei processi mentali, filtrando e organizzando, le informazioni provenienti dall’ambiente (esterno ed interno) allo scopo di emettere risposte adeguate” (Carlo Umiltà)

Tra le diverse definizioni incontrate durante il mio percorso di ricerca questa è quella che mi è parsa piùcompleta ed appropriata , un punto di partenza da cui poter avviare un approfondimento.
Essa qualifica l’attenzione come funzione cognitiva superiore (al pari del pensiero, la memoria, il linguaggio, le emozioni, l’apprendimento ecc.) e ne sottolinea inoltre l’aspetto selettivo e multidimensionale.
Il principio di modularità (uno dei tre principi su cui si basa la neuropsicologia cognitiva)sostiene che una funzione celebrale complessa è la manifestazione dell’azione di sotto-elementi distinti (moduli) funzionalmente indipendenti, la cui esternazione viene mediata da processi generali di controllo che agiscono in modo orizzontale su tali sub-unità. L’attenzione, pertanto, non può essere considerata come un fenomeno unitario, ma come un sistema, costituito da sottosistemi specializzati erelativamente autonomi, che controllano processi attenzionali differenti, ma pur sempre correlati tra loro; altresì l’attenzione non opera nel vuoto, ma viceversa è una funzione trasversale che interagisce ed opera in concomitanza con le altre funzioni cognitive, ovvero una classe di processi che fa da base per l’esecuzione di altri processi ( memoria, coscienza, apprendimento, percezione ecc.)e che è in grado quindi di influire sul funzionamento cognitivo generale.

Componenti e funzioni dell’attenzione
I diversi e cospicui studi sull’attenzione, avviati a partire dalla fine del 1800 dalla scuola strutturalista e funzionalista, poi accantonati dai comportamentisti, e ripresi in seguito, negli anni’50, dal cognitivismo, portano i vari studiosi ad elaborare differenti ipotesi teoricheche, complessivamente, mettono in luce la molteplicità di componenti ed aspetti funzionali collegati ad essa.
A seconda dei processi cognitivi evidenziati (selezione, distribuzione, flessibilità, mantenimento ecc.) sono stati descritti diversi “tipi”di attenzione: attenzione selettiva, attenzione sostenuta, attenzione divisa, alternanza attentiva.
• L’attenzione selettiva
“Se il cervelloavesse una capacità infinita di elaborazione dell’informazione, non ci sarebbe bisogno di meccanismi attenzionali” ( Mesulam 1985)
L’attenzione selettiva può essere definita come la capacità intellettiva di indirizzare il focus della nostra coscienza su alcuni particolari stimoli escludendone altri.
Poiché i meccanismi cerebrali responsabili dell’elaborazione delle informazioni hanno una capacitàlimitata (possono gestire solo una determinata quantità di input in un preciso momento), se non fosse per questo meccanismo di salvaguardia il nostro cervello sarebbe invaso da numerose stimolazioni e la realtà verrebbe percepita come confusa e indecifrabile.
L’attenzione selettiva ci permette di usare le nostre risorse mentali circoscritte nel modo più produttivo possibile, consentendoci inogni momento di filtrare e selezionare gli stimoli esterni (catturati dai nostri sensi) o interni (pensieri e ricordi) per noi più rilevanti, ignorando o attenuando al contempo quelli trascurabili (distrattori).
Una sorta di filtro,ovverosia, capace di controllare il flusso informativo, permettendo al sistema cognitivo di ampliare la sua efficienza1.
• L’attenzione sostenuta
Per attenzionesostenuta si intende la proprietà che possiede la mente di dirigere e mantenere l’attività cognitiva di selezione e controllo di stimoli specifici, per periodi prolungati.
Strettamente connesso ad essa è il concetto di vigilanza, che al pari dell’arousal, viene considerata come un sottosistema dell’attenzione sostenuta.
Per stato di vigilanza si intende la capacità di mantenere un adeguato e...
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