María José Iglesias - L’esperienza Della Traduzione. Verso Un Ermeneutica Dell’ospitalità E Della Reciprocità

Páginas: 22 (5314 palabras) Publicado: 26 de septiembre de 2012
 
 

L’ESPERIENZA DELLA TRADUZIONE.

VERSO UN ERMENEUTICA DELL’OSPITALITÀ E DELLA RECIPROCITÀ

MARÍA JOSÉ IGLESIAS

A Chiara Lubich, con infinita gratitudine INTRODUZIONE Nella prima metà del XX secolo, la scienza della traduzione era studiata come disciplina della linguistica. Oggi appare invece sempre più chiaro il carattere interdisciplinare della traduzione che investe un ampioventaglio di altre scienze. Gli studi culturali che si aprono per definizione al dialogo e allo scambio fra le varie lingue, discipline e culture hanno trovato nella traduzione uno strumento che pone la questione dell’unità e della comunicazione fra le diverse forme di pluralità in cui il linguaggio vive e si manifesta. Da questa prospettiva, tradurre non comporta unicamente l’applicazionetout-court di norme linguistiche ma si costituisce come sfida etica nel suo aprirci alla necessità di portare un testo, scritto in una lingua insita in una cultura propria, in un’altra lingua portatrice di un’altra cultura. Alla luce dei recenti studi sulla traduzione e del notevole contributo che negli ultimi decenni l’ermeneutica ha portato nel panorama della riflessione filosofica sulla traduzione, ciaccostiamo a questa disciplina per approfondire l’esperienza che il suo esercizio presuppone, un’esperienza vitale che consiste anzitutto nella relazione di reciprocità che avviene tra i soggetti coinvolti nel processo traduttivo. Non si tratta dunque di un “pensiero della relazione” ma di un pensiero che nasce proprio dalla relazione: un luogo comune, dove l’accoglienza dell’alterità, con tutte leimplicazioni teoriche, linguistiche, culturali, etiche e pratiche che se ne derivano, avviene in un esercizio dialogico capace di rendere esplicita e attuale la verità profonda che ogni testo porta con sé. Sebbene la traduzione abbia per oggetto esplicito la fedeltà e la verità, non sempre vengono formulati con precisione i presupposti linguistici e culturali sull’apertura e la chiusura neiconfronti dell’estraneo, ossia l’accettazione o il rifiuto di ciò che l’alterità mi rappresenta. Infatti tradurre è anche un’esperienza dove l’incontro con il diverso può diventare occasione di scoperta, di riconoscimento e di arricchimento reciproci.

L’ESPERIENZA DELLA TRADUZIONE. VERSO UN’ERMENEUTICA DELL’OSPITALITÀ E DELLA RECIPROCITÀ

Nel presente contributo cercheremo di accostarci allostudio della traduzione dialogando con alcuni dei più alti esponenti dell’ermeneutica contemporanea1 per ripensare questa antica disciplina da un orizzonte nel quale intravvediamo una novità: la possibilità di praticare in traduzione un’ospitalità linguistica basata sulla dinamica agapica della reciprocità, una dinamica nella quale i protagonisti coinvolti, accogliendosi vicendevolmentenell’esperienza traduttiva, si “giocano” tutto di se stessi, riemergendo nel loro dono uguali e distinti, soggetti e non oggetti o servi l’uno dell’altro. ***

CHE COS’È LA TRADUZIONE? IL COMPITO DEL TRADUTTORE Iniziamo la nostra riflessione domandandoci in che cosa consiste l’atto traduttivo. Dal punto di vista strettamente formale, la traduzione è un processo che consiste nel comprendere il significato di untesto, noto come testo sorgente o testo di partenza, per produrre un altro testo, denominato testo target o testo di arrivo, di equivalente significato, in un’altra lingua. Terminata la traduzione, il testo prodotto dovrà preservare le equivalenze semantiche e, possibilmente, le caratteristiche stilistiche ed estetiche dell’autore dell’opera, pur nella consapevolezza che sempre ci sarà uno scartofra l’originaria lettera del discorso e la sua riproduzione in un’altra lingua. Si tratta di uno scarto che, sebbene non si riesce mai completamente a superare, spinge ogni volta il traduttore ad andare oltre il limite imposto dal linguaggio e dalla sua stessa condizione umana. Il termine “tradurre” proviene dal latino “traduco” (trans: dall’altra parte, dall’altro lato, oltre, attraverso; e...
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