Inmigracion en españa (en lengua italiana)

IMMIGRAZIONE IN SPAGNA

1. Intro
L'immigrazione in Spagna che si era mosso in cifre insignificanti fino agli anni 1990, si converte alla fine di questa decade in un fenomeno di grande importanza sociale, demografica ed economica. Secondo l'INE 2011, al primo di gennaio del 2011 risiedevano nel paese quasi 6,7 milioni di persone nate fuori dalle sue frontiere, di questi quasi un milione avevanoacquisito la nazionalità spagnola. Questo rappresenta il 12,2% di immigranti di una popolazione totale registrata di 47,1 milioni di persone che ascende al 14% se teniamo in conto gli stranieri che acquisiscono la nazionalità spagnola. Questo si riflette in un aumento straordinario tanto del numero come della percentuale di immigranti a partire dalla fine degli anni 90, quando il suo numero eravicino di un milione e la sua percentuale girava intorno al 2,5% della popolazione totale.

2. Evoluzione della migrazione in Spagna
In poco tempo, la Spagna ha passato da essere un paese emittente di emigranti ad essere recettore di immigranti. A partire dal 1973, con la crisi del petrolio, l'emigrazione degli spagnoli si riduce e si produce il ritorno di molti emigranti spagnoli,specialmente da paesi europei come Francia, Germania o Svizzera, mentre gli emigranti in Sudamerica sono rimasti in maggiore proporzione nei loro paesi di destino.
L'arrivo della democrazia suppone una fase di equilibrio nel saldo migratorio che si è prolungata fino alla metà degli anni '90. Il dinamismo che ha mostrato l'economia spagnola da quel momento si riferisce alla forte crescitadell'immigrazione non spagnola. Dall'anno 2000, la Spagna ha presentato uno dei maggiori tassi di immigrazione del mondo, da tre a quattro volte maggiore che il tasso medio degli Stati Uniti, otto volte più che il francese. Attualmente, tuttavia, il suo tasso di immigrazione netto arriva solo allo 0,99%, occupando il sistemato numero 15 all'interno dell'Unione Europea (contro al 2.06 italiano). È inoltre, ilterzo paese con maggiore percentuale di immigranti dentro l'UE, dietro solamente a Lussemburgo (43,5%), e Cipro (16,1%), se eccettuiamo Lettonia ed Estonia i cui grandi tassi di popolazione straniera si devono in realtà alla sua reticenza a concedere la nazionalità ad alcune minoranze etniche, specialmente la russa.
La proporzione di stranieri in Spagna, (12,2%), è quasi il doppio che la mediadell'Unione Europea (6,4%), e si situa quasi 5 punti al di sopra della media italiana (7,5%). La Spagna è, inoltre, il secondo paese di Europa che più immigranti ha in numeri assoluti, dopo la Germania. Solamente paesi come USA o Canada superano in termini globali il resto del pianeta. Tra il 1998 e il 2003 la popolazione straniera si era moltiplicata per quattro, stanziandosi nel paese quasi tremilioni di nuovi abitanti, e continuò a crescere a questo ritmo fino alla crisi economica che attualmente soffre la Spagna, la quale ha raggiunto i suoi momenti più critici durante l'anno scorso (2010).
Il numero di immigranti provenienti da paesi extracomunitari e residenti in Spagna è disceso per la prima volta nella storia al termine del 2010 che si chiude con 37.056 persone in meno iscritte nelRegime Generale dei stranieri, quello che suppone una caduta dell' 1,45% rispetto al 2009, fino ad un totale di 2.524.976 di persone con un permesso di residenza in vigore. Solo l'aumento di cittadini dell'UE, ha permesso che la cifra totale di stranieri in Spagna segua approssimativamente le stesse cifre all'inizio di 2011 e perfino abbia sperimentato un lieve aumento.
Nel primo trimestredell'anno 2011 il saldo dei cittadini stranieri è stato negativo, con un totale di 20.209 persone in meno, perché sono entrate 101.610 persone nell'Anagrafe contro 121.818 uscite.

3. Distribuzione dell'immigrazione in Spagna.
La popolazione straniera normalmente si concentra nelle zone di maggiore dinamismo economico del paese, e pertanto con maggiore necessità di manodopera. Così, le zone della...