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Páginas: 13 (3230 palabras) Publicado: 14 de octubre de 2010
LA CIVILTA’ GRECA
CLASSE QUINTA Scuola Primaria “G. Merlo” Valrovina

La civiltà greca sorse intorno al X secolo a.C., ebbe il suo massimo splendore tra il VI e il IV secolo a.C. e finì con l’invasione della Grecia da parte dei Macedoni.

Il territorio della Grecia

La Grecia è una penisola dal territorio montuoso, con strette pianure costiere, poche terre fertili e pochi fiumi (tuttiin gran parte poveri d’acqua). Le coste sono frastagliate, piene di insenature e di penisole. Inoltre la Grecia è circondata da molte isole e isolotti. Proprio per il suo territorio in gran parte montuoso, non era facile allevare e coltivare; così i greci divennero bravissimi commercianti marittimi.

ORGANIZZAZIONE POLITICO SOCIALE
Tutti i regni del mondo antico erano governati da un sovrano.I re achei persero le loro autorità e le città passarono sotto la guida degli aristocratici, uomini che appartenevano alle famiglie più ricche e potenti. Gli aristocratici erano pochi; per questo il loro governo si chiamava oligarchia. Gli altri abitanti potevano partecipare alla politica, cioè alla vita della polis: nell’agorà si tenevano infatti delle assemblee, in cui ciascuno poteva esprimereil proprio parere.

Nelle città di mare invece ci furono più governi democratici, che contavano sulla partecipazione del popolo (commercianti, artigiani e militari) alla vita militare e politica. Città simbolo di questi due tipi di governo furono Atene e Sparta. In tutte le città della Grecia esistevano molti schiavi; queste persone erano considerate senza diritti, erano di proprietà del loropadrone e non potevano prendere parte alle decisioni della città. Anche le donne non potevano partecipare alle assemblee e dunque nemmeno prendere le decisioni.

SPARTA
Sparta era governata dall’oligarchia degli spartiati. Le terre, erano divise fra gli spartiati: ciascuno ne riceveva una porzione, insieme a un certo numero di schiavi perché la coltivassero.

ATENE
Ad Atene c’era un’altraforma di governo, la democrazia, a cui partecipavano tutti i cittadini. La popolazione era divisa in dieci tribù; ogni tribù eleggeva cinquanta rappresentanti che formavano un grande consiglio, la Bulè. La Bulè preparava le leggi e le proponeva all’Ecclesìa, l’assemblea di tutti i cittadini Ateniesi, ai quali toccava decidere se approvare o meno le leggi. Per difendere la democrazia da chiunquecercasse di prendere il potere, gli Ateniesi avevano un curioso sistema, chiamato ostracismo. Era un tipo di votazione nella quale se raggiungevano seimila voti la persona indicata come pericolosa o influente veniva esiliata dalla polis per dieci anni.

LA POLIS
In Grecia esistevano centinaia di Città-Stato indipendenti le une dalle altre. Queste polis erano spesso rivali e si facevano anche laguerra, ma riuscirono, partendo dalla comune identità culturale, a sviluppare anche forti legami tra loro. I Greci erano organizzati in strutture politiche abbastanza piccole : persino ATENE, la più grande polis greca, non aveva che alcune migliaia di abitanti. Ciascuna polis consisteva in una singola città che sorgeva in riva ad un fiume o vicino al mare, circondata da mura e dalla campagnacircostante che serviva al mantenimento della città.

AGORA’
All’Interno delle mura della città c’era una zona più elevata, l’ACROPOLI , e poi una grande piazza centrale detta AGORA’, che veniva usata per il mercato e per le assemblee dei cittadini. L’agorà era inoltre un punto di incontro per conversare con gli amici e scambiarsi idee. Nell’agorà si tenevano le assemblee alle quali potevanopartecipare tutti gli uomini liberi per discutere e confrontare le loro opinioni. In realtà venivano considerati uomini liberi solo i maschi adulti che possedevano dei beni e non avevano bisogno di lavorare. Dalla vita pubblica erano escluse le donne, i forestieri e gli schiavi. L’agorà era il cuore della polis: in essa la mattina presto arrivavano i contadini, gli agricoltori e i pescatori che,...
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