Adolfo bioy casares discurso de la invención de morel

Páginas: 12 (2856 palabras) Publicado: 14 de septiembre de 2010
Capitolo II

Maturazione letteraria:
La invención de Morel

2.1 La fine della “preistoria letteraria”

[1].
Il 1940 non segnò un punto di arrivo, per la letteratura di Bioy Casares, bensì un punto di partenza, l’inizio di un processo di maturazione letteraria. A tal proposito, afferma Javier Navascués, che la produzione anteriore a La invención de Morel fu solo una “preistorialetteraria”[2].
L’idea del romanzo apparve nella mente di Bioy nel 1937, anno in cui amministrava il campo del Rincón Viejo. Lo stesso Bioy afferma: [3].
La capacità degli specchi di riprodurre ripetute volte una immagine affascinò Bioy Casares, ed è da questa riproduzione che il suo fantastico prende forma. Egli stesso afferma: >.[5] Bioy non fu mai affascinato dai racconti fantastici di fantasmi,castelli, mostri e vampiri, la sua visione del fantastico è legata alla molteplicità e alla diversità della vita. Il tema della ripetizione, di un originale e di una copia, di un modello e di un simulacro si impone in molte delle narrazioni fantastiche di Bioy. Nel romanzo La invención de Morel, la macchina costruita da Morel, registra una settimana di vita in un’isola in cui l’inventore, una donna dinome Faustine, e i loro amici vivranno ripetutamente e eternamente la stessa settimana[6]. Il tema della ripetizione è stato considerato ne La invención de Morel come metafora del cinema e dell’eterno ritorno[7]. Tale tema è nuovamente proposto nel romanzo El sueño de los héroes (1954), in cui il protagonista Emilio Gauna, durante il carnevale del 1927 vince una scommessa ippica e decide ditrascorrere allegramente le notti con gli amici.
Durante la terza ed ultima notte, accade qualcosa di strano che il protagonista vive come un evento straordinario. [8]. Finiti i festeggiamenti, Gauna tenta di ricordare la strana esperienza vissuta durante quella terza notte del carnevale ma non ci riesce. Tre anni dopo, nel 1930, sempre in occasione del carnevale, Emilio Gauna, perseguitato da quellostrano ricordo, tenta di rivivere la stessa fantastica atmosfera di quella notte e di recuperare quell’esperienza. Per giungere alla delucidazione del misterioso evento, Gauna inizia a ripetere azioni, ambienti e personaggi[9]. Il tema della ripetizione, della replica è stato considerato come una metafora del destino[10].
Come detto in precedenza, Bioy Casares scelse come data di inizio della suabiografia letteraria il 1940, anno di pubblicazione de La invención de Morel, che apparve a Buenos Aires con il prologo di Borges. Nel prologo Borges, confutando la tesi dello scrittore britannico Stevenson e del filosofo spagnolo José Ortega y Gasset nelle quali si screditava il romanzo d’avventura, esalta la capacità di Bioy Casares nella creazione di un romanzo fatto di peripezie[11]. Borgessottolinea l’importanza della trama dell’opera di Bioy e afferma: [12]. Infine, Borges, con lusinghiere parole, riconosce l’innovazione di Bioy nell’opera, infatti continua il prologo dichiarando: >[13]. Borges utilizzando il termine “odissea di prodigi” suggerisce che il romanzo di Bioy, sia il racconto di una serie di avventure e peripezie. Il termine odissea richiama ovviamente l’attenzione alpoema omerico, infatti così come Ulisse, eroe del capolavoro di Omero, anche il protagonista di Bioy intraprende un viaggio fatto di incantesimi e prodigi. A tal proposito Giovanni Darconza afferma che Borges con il riferimento all’odissea di prodigi anticipa al lettore il tema principale del romanzo: il viaggio[14].
Il tema del viaggio nell’opera di Bioy Casares, non è inteso come lo spostamentoda un luogo all’altro, bensì come un viaggio tra mondi, uno reale e l’altro immaginario.
Il romanzo narra le vicissitudini di un uomo che evaso da un carcere trova il suo rifugio su un’isola apparentemente deserta. Dopo alcuni giorni scopre che l’isola non è deserta come egli credeva ma è abitata da alcune persone. Inizialmente, il fuggiasco è impaurito da tale presenza, ma nonostante il...
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