Guerra

DAL DOPOGUERRA AD OGGI
GLI STATI UNITI DAL DOPOGUERRA AD OGGI
Il sistema politico degli Stati Uniti, fissato dalla Costituzione del 1787, è quello di una Repubblica presidenziale a statuto federale, composta da 50 stati, con capitale Washington. Alla base della democrazia americana vi è il Congresso, un parlamento bicamerale a cui spetta il potere legislativo e il presidente della repubblica,che è capo dello Stato e del governo e viene eletto a suffragio universale diretto ogni sette anni. Anche nel secondo dopoguerra la scena politica americana fu dominata dal Partito democratico e da quello repubblicano, che si alternarono alla presidenza della repubblica. Durante il mandato del democratico Harry Truman, gli USA vararono il piano Marshall per il rilancio dell’economia europea, edaffrontarono le prime fasi della “guerra fredda” con l’URSS. La contrapposizione con la potenza sovietica ebbe anche riflessi nella politica interna, con lo scatenarsi del “MACCARTISMO”, la campagna anticomunista guidata dal senatore Joseph McCarthy. Il termine si rifa al senatore Joseph McCarthy che fu a capo della Commissione per le attività antiamericane voluta dal Congresso degli Stati Unitinell’immediato secondo dopoguerra. Istituita nel 1947 all’inizio della Guerra Fredda, la Commissione lavorò con grande zelo fino alla metà degli anni Cinquanta e creò nel paese un pesante clima di isteria e sospetto che colpì non solo i comunisti, che peraltro erano una sparuta minoranza, ma soprattutto molti progressisti, intellettuali prevalentemente, la cui unica colpa era quella di credere aiprincipi di libertà e di democrazia. La sua carriera venne compromessa nel 1954 dopo le accuse mosse ad alti gradi dell'esercito. Nonostante la triste fine a cui è condannato il senatore, negli anni seguenti i partiti comunista e radicali di sinistra, negli Stati Uniti, continuarono ad essere marginalizzati.
Gli anni 50 segnano per gli Stati Uniti, così come per la maggior parte delle potenzeoccidentali, un periodo di rapida ripresa economica. Questa, però, interessò maggiormente dirigenti e azionisti di grandi imprese, funzionari, impiegati e operai specializzati che sono impiegati nei nuovi settori produttivi. Una parte della società americana, però, vive in condizioni di estrema povertà; la gran parte di questi americani è di pelle nera. È proprio in questi anni che più emerge il problemadella segregazione razziale.

Nel 1953, viene eletto presidente degli Stati Uniti Eisenhower, appartenente al partito repubblicano. Egli, facendosi promotore delle posizioni dell’opinione pubblica dei bianchi(conservatrice), promuove la stesura di un nuovo Social Security Act, che innalza sussidi e pensioni, ed introduce nel sistema pensionistico anche i lavoratori agricoli, a differenza diquello promosso vent’anni prima da Roosevelt. Inoltre, nomina come membro e presidente della Corte Suprema Earl Warren, che nel 1954 emette una sentenza che considera incostituzionale la segregazione razziale nelle scuole. Iniziano così le lotte dei neri per ottenere parità, sotto tutti i punti di vista, con i bianchi. Un movimento in questo senso nasce anche a Montgomery, dove la cittadina RosaParks è arrestata perché, per protesta, si siede in un autobus riservato ai bianchi e di rifiuta di abbandonarlo. In seguito a ciò, la comunità nera di Montgomery da vita ad un movimento guidato da Martin Luter King, che ha lo scopo di boicottare i servizi pubblici adottando la tecnica del sit-in. Nonostante la natura pacifica di tale movimento, esso è spesso vittima di violenze da parte di bianchirazzisti. In risposta a questi movimenti, Eisenhower avviò una politica di integrazione razziale, con l’adeguamento del sistema scolastico alla sentenza di Warren e la proclamazione di una legge che aboliva le discriminazioni elettorali ancora in vigore nei riguardi della popolazione di colore.

Nelle elezioni successive del 1960, l’opinione pubblica, vicina al movimento di Montgomery,...